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Hume e gli esiti scettici dell'empirismo

 Hume sostiene che:
• la fonte della conoscenza sono le percezioni, che si distinguono in:
-impressioni⇨ percezioni immediate e vivide
-ideeimmagini illanguidite delle impressioni

memoria e immaginazione consentono di conservare le impressioni e collegare le idee, tuttavia, la mente non è totalmente libera perché procede secondo il principio di associazione il quale opera in base a tre criteri:
-somiglianza
-contiguità
-casualità

le idee complesse garantiscono:
-una conoscenza certa quando derivano da pure relazioni tra idee
-una conoscenza probabile quando derivano da relazioni tra dati di fatto, le quali implicano il principio di casualità che deriva da una tendenza soggettiva a cogliere una connessione necessaria tra due eventi successi e contigui

• la fiducia nella regolarità dei fenomeni è frutto dell'abitudine da cui deriva la credenza, utile per guidare la condotta umana ma priva di certezza assoluta

l'etica si fonda su criteri empirici e sul senso morale, infatti, bisogna tenere distinti il piano dell'essere e quello del dover essere 

Il muro e la volta. David Hume e la virtù artificiale della ...David Hume

Risposte 
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1. In che cosa consiste l'obbiettivo principale della filosofia di Hume?
Il principale obiettivo della filosofia di Hume consiste nell'esplorare la natura e l'estensione della conoscenza umana, specialmente in relazione alla percezione, alla causalità, alla moralità e alla religione.

2. Qual è per lui la fonte della conoscenza? 
Secondo Hume, la fonte principale della conoscenza è l'esperienza sensoriale. Egli sostiene che tutte le idee e le conoscenze derivano dall'esperienza diretta o indiretta tramite l'associazione di idee basata su tale esperienza. Hume rifiuta l'idea che la ragione possa fornire conoscenze a priori su concetti come la causalità o l'esistenza di entità metafisiche, sostenendo invece che queste nozioni si basano interamente sull'esperienza e sull'abitudine.

3. Quale rapporto sussiste tra impressioni e idee?
Per Hume, c'è un rapporto stretto tra impressioni e idee. Egli distingue tra impressioni e idee come due tipi di percezioni. Le impressioni sono le percezioni dirette e immediate che abbiamo attraverso i nostri sensi o attraverso le emozioni, mentre le idee sono copie delle impressioni, meno vive e vivide, che derivano da esse. Hume sostiene che tutte le nostre idee derivano da impressioni, affermando così un principio empirico. Le idee non possono contenere nulla che non sia stato precedentemente presente nelle impressioni.

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1. Come opera il principio di associazione delle idee?
Il principio di associazione delle idee per Hume è fondamentale per spiegare il funzionamento della mente umana e la formazione delle nostre concezioni del mondo. Secondo Hume, le idee si associano tra loro in base a tre principali legami di associazione: la somiglianza, la contiguità nello spazio e nel tempo, e la causa-effetto.
~Somiglianza: le idee si associano in base alla loro somiglianza, quando abbiamo un'idea, siamo portati a pensare a idee simili che sono state precedentemente presenti nella nostra mente
~Contiguità nello spazio e nel tempo: le idee si associano in base alla loro vicinanza spaziale o temporale, quando si ha un'idea, si tende a pensare a idee che sono state presenti nello stesso contesto spaziale o temporale
~Causa-effetto: le idee si associano in base alla relazione di causa-effetto, quando abbiamo un'idea di un evento, siamo portati a pensare a idee che sono state associate a quel evento come le sue cause o i suoi effetti
Questi legami di associazione delle idee sono centrali per la filosofia di Hume perché illustrano come la mente umana forma connessioni tra diverse idee attraverso l'esperienza e come questo processo influenzi il nostro modo di comprendere il mondo.

2. A quale grado di validità possono ambire le conoscenze che derivano dalla relazione tra dati di fatto?
Per Hume, le conoscenze che derivano dalla relazione tra dati di fatto non possono ambire ad un grado di validità assoluta o certezza. Hume sostiene che la nostra conoscenza del mondo si basa interamente sull'esperienza sensoriale e sull'associazione di idee, ma questa conoscenza è limitata dalla natura stessa delle nostre percezioni e dalla fallibilità della ragione umana.
In particolare, Hume mette in discussione la validità della conoscenza basata sulla causalità. Sebbene osserviamo regolarità nella natura e associamo eventi che si verificano in sequenza come causa ed effetto, Hume argomenta che non possiamo avere certezza assoluta che una determinata causa produrrà sempre lo stesso effetto. Il nostro concetto di causa ed effetto, sostiene Hume, è basato su un'abitudine di pensiero piuttosto che su una conoscenza razionale.

3. In che cosa consiste il "salto logico" alla base del principio di casualità?
Il "salto logico" alla base del principio di causalità per Hume è il passaggio dall'osservazione di eventi che si verificano in sequenza alla conclusione che un evento (la causa) è la causa necessaria e sufficiente per un altro evento (l'effetto). Hume sostiene che questo salto logico non può essere giustificato razionalmente o logicamente.
Il "salto logico" consiste nel passaggio da una successione di eventi all'attribuzione di causalità, senza che vi sia una giustificazione razionale per tale attribuzione. Hume evidenzia che non possiamo dimostrare logicamente che un evento sia la causa necessaria e sufficiente di un altro evento, ma ci affidiamo a un'abitudine mentale che ci porta a pensare in termini di causa ed effetto.

pagina 347
1. Come agisce l'abitudine?
Per Hume, l'abitudine svolge un ruolo fondamentale nella formazione delle nostre credenze e nella nostra comprensione del mondo. Hume sostiene che l'abitudine è uno dei principali principi di associazione delle idee, insieme alla somiglianza, alla contiguità e alla causa-effetto. L'abitudine opera attraverso la ripetizione di esperienze simili, che porta alla formazione di aspettative e alla predisposizione a credere che eventi simili si verificheranno in futuro. 
Quando sperimentiamo ripetutamente due eventi che si verificano insieme, la mente umana tende a associare questi eventi e ad aspettarsi che uno segua l'altro.

2. In che cosa consiste la credenza e qual è la sua funzione nella vita umana?
Per Hume, la credenza è un elemento fondamentale nella vita umana e nella formazione delle nostre concezioni del mondo. La credenza è ciò che ci porta a accettare e ad aderire a determinate idee o proposizioni, anche quando non possiamo dimostrarle razionalmente o logicamente. La sua funzione principale consiste nel fornire una base pratica per l'azione e per la nostra vita quotidiana.
Hume ritiene che la maggior parte delle nostre credenze si basi sull'abitudine e sull'esperienza piuttosto che sulla ragione.

3. Su quali argomentazioni si basa la critica humiana al concetto di "sostanza"? 
La critica di Hume al concetto di "sostanza" si basa principalmente su due argomentazioni principali:
~Assenza di percezione diretta della sostanza: Hume sostiene che non abbiamo alcuna percezione diretta delle sostanze. Quando percepiamo un oggetto, sperimentiamo solo le sue qualità sensoriali, come il colore, la forma, il peso, etc., ma non riusciamo a percepire direttamente la sostanza che sostiene queste qualità.
~Incostanza e variabilità delle qualità: Hume osserva che le qualità di un oggetto possono variare in base alle circostanze e alle condizioni di osservazione.

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1. Perché per il filosofo è sbagliato dedurre dal piano descrittivo quello prescrittivo?
Per Hume, il passaggio dal piano descrittivo a quello prescrittivo, noto come "fallacia naturalistica", è considerato errato perché implica un errore logico nel tentativo di derivare valori o prescrizioni morali da semplici fatti o osservazioni empiriche.
Hume sostiene che non possiamo dedurre il "dovere" (cioè ciò che dovremmo fare) solo osservando il "essere" (cioè come le cose sono o avvengono nel mondo). Questo concetto è conosciuto come il "problema dell'is-ought" (dallo inglese "è" a "dovere"). Solo perché qualcosa è un certo modo, non significa che debba essere in quel modo.

2. In che cosa consiste il "senso morale"?
Per Hume, il "senso morale" è il meccanismo attraverso il quale gli esseri umani sviluppano una sensibilità nei confronti delle questioni morali. Hume afferma che il senso morale è una parte integrante della natura umana, un aspetto della mente umana che ci permette di giudicare le azioni e di discernere tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Secondo Hume, il senso morale non è basato sulla ragione, ma piuttosto su sentimenti e passioni umane. Egli suggerisce che abbiamo una naturale simpatia o empatia per gli altri esseri umani, che ci porta a provare sentimenti di approvazione o disapprovazione nei confronti delle loro azioni. Questo senso morale si sviluppa attraverso l'esperienza e l'osservazione della condotta umana, e viene influenzato dalla cultura e dal contesto sociale in cui viviamo. Il senso morale per Hume non implica l'esistenza di regole morali oggettive o universali, ma piuttosto riflette la nostra natura emotiva e la nostra capacità di empatizzare con gli altri.

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